venerdì 29 febbraio 2008

Ecco perchè non voto.

Le elezioni del 13 e del 14 aprile vedranno vari milioni di italiani recarsi alle urne ed esprimere un sostegno a questo o quel partito. Tra quei milioni di italiani, non ci sarò io. Dopo anni in cui non ho mancato ad una qualsiasi elezione o referendum, ho deciso di dire basta. E per la prima volta, come dice Beppe Grillo, "non me ne vergogno". Andare a votare significa legittimare un Sistema che, governi uno o l'altro, antepone sistematicamente gli interessi personali, di classe o di casta, agli interessi generali. Significa legittimare un insieme di "governanti" incapaci di governare, tanto nel merito quanto nei metodi. Significa salire su un treno lanciato a velocità folle verso il baratro della "modernizzazione", dello "sviluppo", della "flessibilità", delle "magnifica sorti e progressive" dell'Italia.
Andare a votare significa LEGITTIMARE. Ed io non voglio dare nessuna patente di legittimità ai dirigenti della Seconda Repubblica, che quasi sempre sono gli ex-portaborse della Prima Repubblica o gente che si è riciclata decine di volte, cambiando partiti o schieramenti politici con la velocità di un ghepardo.
A questa posizione da me - e spero da altri milioni di italiani - assunta, è possibile opporre varie e vacue obiezioni.
La prima: se non vai a votare, non cambia nulla. In realtà, la Seconda Repubblica ha dimostrato esattamente il contrario: se vai a votare, non cambia nulla. Negli ultimi anni, in occasione di una qualsivoglia tornata elettorale, gli italiani si sono recati alle urne in numero considerevole: referendum esclusi, il numero di elettori è oscillato tra il 70 e l'80 % degli aventi diritto. Tra i popoli europei, siamo quelli che maggiormente partecipano alle elezioni. E cosa è cambiato? Nulla. Berlusconi sembrava un rivoluzionario nel 1994, il nuovo che avanza, la novità politica dopo decenni di grigiore democristiano e penatpartitico: dopo 14 anni, possiamo seriamente dire che Berlusconi è stato tra i principali artefici della crisi della Politica. La Seconda Repubblica è stata la prosecuzione, qualitativamente inferiore per uomini e programmi politici, della Prima: Berlusconi è stato il riferimento indiscusso della Seconda Repubblica. E il centrosinistra? Doveva rappresentare il cambiamento: non è mai stato capace di esprimere una continuità politica o programmatica per più di un biennio. Come i governi della Prima Repubblica, alle crisi seguivano altre crisi, ai rimpasti seguivano altri rimpasti...tutti attaccati alla poltrona ed oculati accaparratori di clientele. Chi ha votato nel 1994, ed ha votato per tutti gli anni a seguire, sperava nel cambiamento. Domanda: cosa è cambiato dal 94 ad oggi? NULLA!
La seconda: votare è un conquista che va salvaguardata. Verissimo. Il guaio è che il voto, siccome si basa su un criterio meramente quantitativo, non garantisce la qualità di coloro che sono eletti. Infatti, riempire di voti il Partito delle Libertà o il Partito Democratico (cosa che molto probabilmente avverrà) non impedirà agli stessi partiti di governare male, o peggio ancora in combutta tra loro (inciuci, larghe intese, grosse coalizioni). Anzi, vi sono serie possibilità che il 30-35% del PdL si sommi al 30-35% del PD, e tutti e due procedano a braccetto modificando sostanzialmente la Costituzione e quelle poche garanzie democratiche che ancora sono in piedi. Siccome il voto di chi si interessa e segue conta esattamente quanto il voto di chi se ne strafrega o, peggio ancora, di chi si vende... è probabile che queste due supercloache politiche riceveranno parecchi voti. Io credo che, se gli italiani dovessero sostenere un esame prima di essere autorizzati a recarsi alle urne, il PdL e il PD vedrebbero dimezzato il loro appeal elettorale.
La terza: il voto è il modo più democratico per far sentire la propria voce. Questa è davvero bella! Il modo più democratico? E che significa? E' democratico mettermi davanti una lista di nomi che io non ho scelto? E dirmi di mettere una croce sul simbolo senza poter esprimere una preferenza? E' democratico fare una legge elettorale in base alla quale il voto dato a PdL o PD vale più del voto dato alla Sinistra Arcobaleno, all'UDC o alla Destra? Io direi, invece, che il voto è il modo più pacifico di garantire continuità al Sistema, di fregare i cittadini fingendo di considerarli tali e non sudditi.
La quarta: il voto è un deterrente contro le dittature. Altra colossale fandonia: la dittatura nazista ebbe origine dopo che Hitler fu democraticamente eletto al parlamento e nominato cancelliere. Inoltre, le recenti forme di dittatura, le cosiddette "dittature morbide", fanno del voto uno dei principali motivi di autolegittimazione democratica. Come diceva Junger ne "Il trattato del Ribelle", le dittature hanno bisogno di far vedere a tutti che è possibile votare contro di loro, perchè così possono fingere di essere democrazie.
Attendo altre obiezioni, se vi sono...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Approvo appieno... dobbiamo riprendere il controllo e mandare a casa questi politici mercanti!

Io non voterò! (A)

Antonio Nemo ha detto...

Il nostro deve essere un non voto politico e ideale, non dettato dal disinteresse. Noi non votiamo perchè non vogliamo legittimare questo stato di cose, perchè siamo ribelli, perchè siamo uomini nuovi.

Anonimo ha detto...

a me è arrivata questa questa email. non ho avuto modo e tempo di verificare la veridicità del contenuto ma sembra interessante.

'ecco il modo PER SABOTARE LE ELEZIONI con un METODO LEGALE !

Se votate scheda bianca o nulla perchè non vi sentite rappresentati da

nessun partito, in realtà, favorirete il partito con più voti.

Infatti (vedere REGOLAMENTI PER IL CALCOLO DEL PREMIO DI MAGGIORANZA) anche i voti

bianchi o nulli entrano nel calcolo del premio di maggioranza, favorendo chi ha preso più voti.

ESISTE UN'ARMA LEGALE CONTRO QUESTA LEGGE INDECENTE E ANTIDEMOCRATICA!

Di seguito i riferimenti legali.Tutto si basa su un uso 'puntiglioso' della legge:Testo Unico delle Leggi ElettoraliD.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 - Art.104 - Par. 55)

Il segretario dell'Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale odi allegarvi proteste o reclami di elettori

è punito con la reclusione da sei mesi atre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.

Illustro nei dettagli il sistema da usare:

1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA

2) ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO VIDIMATA), dicendo:

'Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato'

3) PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA SCHEDA

4) ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO METTERE A VERBALE UN COMMENTO CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO

(ad esempio 'Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta', 'la consulta ha dichiarato questo sistema elettorale

anticostituzionale, il popolo nn è più sovrano','NON IN MIO NOME QUESTA VOLTA', e qualsiasi altra vostra ragione.....)

COSI FACENDO NON VOTERETE, NON VI PERDERETE NEL BUCO NERO DEL NN VOTO,

ED EVITERETE CHE IL VOTO NULLO O BIANCO SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL PARTITO CON PIU' VOTI!!!

Antonio Nemo ha detto...

ti ringrazio, ma io non andrò comunque a votare. Non ero comunque a conoscenza di questa possibilità di esprimere un voto di protesta, e mi sembra alquanto interessante!

Artemisia ha detto...

Ad ogni elezione sa storia è la stessa....nessuno però ti dice ke puoi avvalerti del NON VOTO. Bhe io l'ho fatto, e questa mattina ho messo in subbuglio il seggio: anke gli scrutatori nn sanno cosa fare. Allora forza idee kiare e determinazione, le regole sono ovunque, importante nn toccare le skede. Alla fine della fiera sono uscita con la skeda vidimata il verbale notificato e NON HO VOTATO. Facciamo in modo ke si accorgano del popolo per come è giusto ke sia. L'ultima trovata i cell. con fotocam.....MA KI FOTOGRAFA LE SKEDE? E PER VANTARSI DI KE!!!!!! BEL SISTEMA X FARCI PASSARE X IDIOTI. Whauuu. Ciao a tutti Artemisia