lunedì 28 aprile 2008

Il livello dello scontro

Se questo blog si chiama Punto di Scontro ci sarà pure un motivo. Il presupposto, il ragionamento che ha portato alla nascita di questo blog è l'idea che l'esistente è tale solo a seguito di conflitti. Di scontri, appunto. Il mondo della pace, della tolleranza, il "migliore dei mondi possibili" non è questo, anzi. Evola disse che viviamo in pieno Kali Yuga: la parte decadente della ciclicità della storia e della civiltà. Tutto ciò che consideravamo progresso, sviluppo, modernità si sta palesando per ciò che realmente è: regresso, perdita di senso e di misura, imbruttimento, decadenza, opportunismo, economicismo, mercificazione. Essere Antimoderni, oggi, è molto più moderno che essere Modernisti: proseguire su questi binari è andare incontro a morte certa, proporre di uscire o, meglio ancora, causare un deragliamento è cosa giusta e leggittima.
Come si fa deragliare il treno delle "magnifiche sorti e progressive"? Fabbricando bombe, sparando sui profeti e i propugnatori del pensiero unico, innalzando il livello dello scontro. Mentre Veltroni e Berlusconi (per rimanere alla sola Italia) fingono di darsi battaglia, migliaia e se non milioni di cittadini sono alla canna del gas. E nessuno ha il coraggio di dire loro: signori, fate deragliare il treno! C'è qualcuno, ad esempio un comico genovese, che propone di scendere da questo treno, di buttarsi giù: io propongo di farlo deragliare. Ripeto, di innalzare il livello dello scontro.
Allo stato delle cose, è inutile lamentarsi. Votare, e poi lamentarsi. Ci sono solo due cose da fare: subire o reagire. Chi vuole subire, faccia pure. Io no.

3 commenti:

Simone ha detto...

giustissimo.
Non voglio fare la figura di quello che parla tanto e poi non fa nulla ma davvero è ora di alzare il livello dello scontro.
Al momento mi impegno attivamente in un'iniziativa di cui ti informerò con la quale, nella mia associazione culturale, stiamo distruggendo il concetto di medicina... poi potremmo passare alla politica.
Distruggere una a una le assurde certezze della gente, questo bisogna fare.
Quando al popolo non sarà rimasta alcuna delle certezze con le quali era stato imboccato, crescerà la voglia di credere in qualcosa di davvero nuovo.

Anonimo ha detto...

Condivido appieno.
Anch'io nel mio piccolo non sono fermo al parlare.
Ma a volte, anche quello è cosa buona, in quanto è semenza nell'arido campo della moltitudine.
Bravi signori. Bravi. Felice di avervi incontrato.

bradipa ribelle ha detto...

anche io ho deciso di non subire...