mercoledì 30 aprile 2008

Sulle (presunte) radici cristiane dell'Occidente.

La Terra è un pianeta. Come tutti i pianeti, ha una forma sferica. Pertanto, ogni punto ha sempre un punto che lo precede e sempre uno che lo segue. Ogni Occidente è sempre a oriente di qualcosa, ogni Oriente è sempre ad ovest di qualcosa.
Detto ciò, lo scontro di civiltà tra Occidente (democratico, liberale e liberista, progressista, illuminato, moderno) e l'Oriente (dittatoriale, teocratico, tradizionalista, oscurantista) è un'autentica stronzata: in primisi, perchè i termini del confronto sono invenzioni (nè l'Occidente nè l'Oriente sono omogenei); in secondo luogo, perchè è facile scorgere molta più modernità e democrazia liberale nella tradizione buddista tibetana che nell'Italia di veltrusconi, quella del yes we can e delle leggi ad personam.
Come può una cosa che non esiste (l'Occidente) avere radici? Non è possibile, infatti. Volendo violentare le nostre intelligenze, arrivando a concepire l'inconcepibile Occidente, arriviamo a comprendere che se mai l'Occidente esistesse e avesse delle radici, esse non sono certo cristiane! In realtà, la ricerca delle radici dell'Occidente va cercata molto prima della venuta del sedicente Cristo: nella Roma repubblicana, e prima ancora nella Sparta tradizionalista o nella civiltà druidica e celtica del nord europa. Le radici dell'Occidente (se esistesse, lo ripeto) sarebbero pagane, non cristiane.
In questo, il cosiddetto Oriente ci è certamente superiore! Le radici dell'Oriente (se esistesse, lo ripeto) sono antiche quanto le nostre, ma molto più forti e salde. Basti pensare alla tradizione millenaria cinese, oppure all'Iran, perfetto esempio di tradizionalismo (anche se teocratico, e quindi negativo) che si contrappone al modernismo occidentale. Vi posto di seguito un brevissimo scritto di Massimo Fini, che vi gioverà:
"SONO STATO anch’io a lungo nell’Iran khomeinista e credo di conoscere abbastanza bene quel Paese. Si può discutere, naturalmente, su quel regime teocratico, ma è fuor di dubbio, a mio parere, che la fede degli iraniani sia vera e profonda e non un’imposizione. Lo Scià, nonostante godesse della protezione degli Stati Uniti, cadde in poche settimane proprio perché aveva tentato di occidentalizzare a forza gli iraniani non rispettandone i costumi, il modo di pensare, la fede (all’epoca dello Scià le prigioni erano zeppe di mullah). Il giorno in cui Khomeini, dopo anni di esilio parigino, rientrò a Teheran c’erano dieci milioni di persone ad attenderlo all’aeroporto e non ce le aveva certamente portate la polizia di un regime che ancora non esisteva. In quanto ai cristiani le masse di giovani che accorrono ad applaudire il Papa sono, almeno in Italia, più un fenomeno mediatico che religioso. Il volontariato cristiano è certamente un fatto importante, ma
esiguo. Io non ho detto che in Occidente non ci sono più cristiani, ho detto che il razionalismo economico ha ridotto al lumicino lo spazio del sacro e l’esperienza della fede."
Massimo Fini, tratto da www.massimofini.it

4 commenti:

Anonimo ha detto...

"Io non ho detto che in Occidente non ci sono più cristiani, ho detto che il razionalismo economico ha ridotto al lumicino lo spazio del sacro e l’esperienza della fede."

Sagge parole queste di Massimo Fini.

Quanto ho discusso di religione a destra e a manca, peccato non averlo condiviso prima, ora mi manca il tempo per "particolareggiare" il tutto.
Ciao.

Simone ha detto...

vero, le categorie di occidente o roiente sono costruzioni del 900 che peraltro vorrebbero che l'occidente stesso sia ingiustamente considerato il centro, un luogo magari perfettibile ma cmq per definizione superiore.
Io nn sn occidentale, sono italiano ed europeo, culturalmente le mie radici sono quelle di Sparta, di Roma e della civiltà dei Comuni perché nella loro riscoperta vedo le basi del riscatto.
Fanc**o il resto

Anonimo ha detto...

Io spesso uso definirmi mediterraneo, abbracciando così la cultura di tutte quelle terre più o meno bagnate da questo mare.
...fanc**o il resto sì! ;)

Antonio Nemo ha detto...

Io spesso mi definisco "partenopeo", ma è un vizio che mi concedo con gusto! ;)