martedì 22 aprile 2008

Potere Precario

La rinascita della sinistra italiana, ed in particolare della componente comunista, non può esimersi dal considerare sotto una nuova luce le classiche categorie di analisi politica e socio-economica. Innanzitutto, il concetto di classe.
La distinzione marxiana tra borghesi e proletari è molto più innovativa e attuale delle interpretazioni scolastiche succedute al barbuto di Treviri: in particolare, Marx intuì che era in corso nel mondo una progressiva proletarizzazione dei ceti, e quindi stava nascendo una sorta di bipolarismo classista. 160 anni dopo, il governo Prodi ha "scoperto" che non esiste più il ceto medio, e che a fronte di una minoranza sempre più esigua di benestanti c'è una maggioranza sempre più grossa di gente in crisi. Il famoso (e famigerato) ceto medio è scomparso dall'orizzonte. Oggi in Italia, ma un pò in tutto il mondo "occidentale", la società è divisa in due: le minoranze ricche, sempre più ricche (una volta "borghesia", oggi "casta"); una maggioranza povera, o comunque sostanzialmente impoverita (una volta "proletariato", oggi "precariato").
Va spiegato bene il concetto di "precariato": appartengono a questa classe, molto più omogenea di quanto si creda, anche persone del cosiddetto ceto medio, che ormai vivono in condizione di costante precarietà. La Precarietà, dall'essere una condizione lavorativa, è diventata una dimensione esistenziale: non è precario solo chi non ha il contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma lo è anche chi non arriva a pagare il mutuo, chi lavora per aziende in odor di delocalizzazione, chi insegna nelle scuole (anche statali), chi ha salari sicuri ma bassi, chi ha pensioni da fame, chi non può regolarizzare la propria unione affettiva fuori dai canoni del matrionio, chi lavora in nero o in grigio...
Il "nuovo proletariato" è precario. La classe operaia è ormai inserita nella più vasta "classe precaria", di cui fanno parte insegnanti, impiegati, ricercatori universitari, ecc...
Chissà se nascerà un nuovo movimento rivoluzionario: magari dalle ceneri del fu Potere Operaio rinascerà un nuovo, pericolosissimo, disperato Potere Precario.

4 commenti:

bradipa ribelle ha detto...

hai ragione, la sinistra italiana se vuole rinascere deve fare leva sulla classe precaria, e non si parla semplicemente di precarietà del lavoro, ma di precarietà della vita. la sinistra deve cambiare il suo linguaggio e si deve adeguare a quello che esige la nuova base popolare precaria. sappiamo tutti che uno dei problemi della sinistra è anche il suo lessico, i tempi sono cambiati, ma si parla sempre con le stesse parole. ciò significa che i nuovi problemi non vengono affrontati con il dovuto rispetto. cmq complimenti per il blog! idee molto anticonformiste :)

bradipa ribelle ha detto...

posso linkarti?

Anonimo ha detto...

"...le minoranze ricche, sempre più ricche (una volta 'borghesia', oggi 'casta'); una maggioranza povera, o comunque sostanzialmente impoverita (una volta 'proletariato', oggi 'precariato')..."

Ineccepibile concetto.
Un saluto.

Antonio Nemo ha detto...

X Bradipa: certamente! Io farò lo stesso.

x Edgar: ti ringrazio.