sabato 8 marzo 2008

8 Marzo

Le quote rosa. Che offesa! In lista non perchè si è brave, ma perchè si è donne.
La 194. Legge che regola l'aborto. Una tragedia per tutte le donne. E questi clerico-fascisti del vaticano che vogliono "rivederla", "migliorarla", "applicarla completamente". E quella vacca di Giuliano Ferrara che si veste da papista.
Il divorzio. Lo sfascio della "famigghia", come dicono in Sicilia. Era meglio, forse, quando le donne stavano insieme a mariti violenti o ubriaconi o traditori? Così salvavano la "famigghia". Mah. A me pare che a minare la famiglia siano il precariato, il mutuo, lo stipendio. Non le donne. Non il divorzio.
La RU - 486. La pillola del giorno dopo. Da noi è vietata. Perchè scopare è peccato. E chi lo dice? Il vaticano. I cui preti pedofili ancora amministrano i sacramenti. I politicanti italiani. Tutti. Dai clericali alla Buttiglione fino agli atei devoti. Che sono "i peggio" di tutti.
La mimosa. A 5 euro. 10 mila lire. Ma vaffanculo, va.

Chissà se Rosa Luxemburg, donna con le palle, quando propose di dedicare l'8 marzo alla commemorazione delle operaie morte nel rogo della fabbrica dove lavoravano, pensava che l'8 marzo sarebbe diventata l'ennesima festa consumista. L'ennesima, costante, annuale offesa alle donne.
Chissà se lo sapeva. Io penso di no.

4 commenti:

MZCremona ha detto...

Confermo. La mimosa a 5 euro distribuita nelle strade dai soliti quattro immigrati... ogni festa di questo genere non fa che ritualizzare il consumo, vestendolo di una patetica galanteria.
Un augurio alle nostre donne può bastare l'8 marzo. E RISPETTIAMOLE tutto il resto dell'anno.

Marco
www.mzcremona.blogspot.com

Simone ha detto...

Condivido lo spirito, ogni festa è buona per una dose di consumismo in più, così come è buona ogni strumentalizzazione di ogni categoria come, in questoc aso, quello della donna.
Sposo in parte anche le critiche al Vaticano, che ovviamente ha posizione spesso non condivisibili, fermo restando il suo diritto a esprimersi ai cittadini che hanno libertà di acoltare i presti solo se lo vogliono.
Ti rivolgo una preghiera, però, non usare più il termine clerico-fascista, mi sa di estrei opposti forzatamente conciliati, tipo "capital-comunista" :-)
Se i clericali fossero meno clerico e più fascisti (nel senso originale e rivoluzionario del termine, non come insulto come viene usato oggi) probabilmente sarebbero migliori ;-)

Simone ha detto...

Ho aggiunto il tuo blog ai siti preferiti, ma in un'altra sezione, in modo da evidenziare una sorta di rete di "ribelli" zeristi e filospartani come noi, buon alvoro!

Antonio Nemo ha detto...

x Simone:
Ti ringrazio di avermi aggiunto ai tuoi preferiti, e la definizione di "zerista" mi garba alquanto! Per quanto concerne la definizione di clerico-fascisti (che è comunque una provocazione) io la intendo in maniera similare a "catto-comunisti", cioè la posizione dei cosiddetti atei devoti, che sono i più fedeli servitori del vaticano.