mercoledì 19 marzo 2008

Sul boicottaggio delle Olimpiadi cinesi

Le immagini del popolo tibetano massacrato dall'esercito cinese stanno facendo il giro del mondo. Dalla Cnn a Youtube, passando addirittura per la nostra Rai, gli occhi dell'Occidente (moderno, democratico, liberale, laico, ecc...) sono stati catapultati in una nuova Tienamen, ed ecco partire il coro di disgusto, di sofferenza, di critica feroce al regime cinese, che è notoriamente komunista, antidemocratico, illiberale, antireligioso e discriminatorio. Sull'appellativo comunista, attaccato al governo cinese, si potrebbe dissertare parecchio: non basta definirsi comunisti, per esserlo. I livelli di sfruttamento raggiunti in Cina dimostrano che lì, più che il socialismo, c'è un formidabile esempio di Capitalismo. Di Stato, certo, ma pur sempre capitalismo.
Sic rebus stantibus, quando qualche pensatore libero ed indipendente ha proposto all'Occidente di boicottare le Olimpiadi di Pechino in programma quest'anno, si aspettava di suscitare un minimo di dibattito. Invece - apriti cielo - tutti d'accordo nel NON boicottare le Olimpiadi. E quando dico tutti... dico tutti: dal Secolo d'Italia a Rifondazione Comunista, dal Pdl alla copiacarbone Pd. Tutti d'accordo, nel dire che bisogna andarci alle Olimpiadi, anzi. Sfruttare il palcoscenico olimpico per protestare, anzi. Esprimere solidarietà al popolo tibetano, anzi.
Ebbene io dico, cibandomi un pò di dietrologia, che a questi signori - politicanti di ogni schieramento - di andare contro il colosso cinese non gli passa manco per la testa. Troppi interessi (economici) legano l'Occidente alla Cina, in generale, e alle Olimpiadi, in particolare. Ce la vedete voi la Pepsi a sponsorizzare una manifestazione sportiva boicottata? Sapete di quanti miliardi stiamo parlando? E le tv, pay tv, pay per view, digitali terrestri e satelliti vari? Hanno investito miliardi, e adesso si ritrovano un prodotto svuotato? E se la Cina, a seguito di un boicottaggio, vedesse crollare gli introiti già programmati, non credete che minaccerebbe le economie mondiali?
USA ed Europa hanno bisogno del mercato cinese, l'Occidente - invenzione terminologica in quanto, essendo la terra sferica, ogni occidente è a oriente di qualcosa - ha bisogno della Cina. Quindi tutti pronti a solidarizzare coi tibetani, a manifestare fuori alle ambasciate cinesi, ma di boicottare le Olimpiadi NON SE NE PARLA NEMMENO!
Le Olimpiadi, quelle dell'antica grecia, garantivano un periodo di pace generale: tutte le guerre, tutti i conflitti venivano sospesi durante i giochi olimpici. Nel mondo moderno, viceversa, le Olimpiadi si tengono per gli sponsor, e si terrebbero comunque anche durante una guerra nucleare.
Parafrasando Tacito: hanno venduto tutto, e l'hanno chiamata Modernità.

3 commenti:

Simone ha detto...

Nemo, devo essere monotono e darti ragione.
A parte che condivido - l'avevo critto anch'io - l'idea che la Cina sia un capitalismo di stato, il punto è proprio questo.
Il capitalismo mercifica tutto e nelle cose non c'è più anima, non c'è etica, non c'è onore.
Potremmo tradurre dicendo che non c'è Sparta.
Questo è un caso lampante di grandissime facce di ca**o quali sono i nostri politici che non solo discutono di sciocchezze per la maggior parte del tempo, ma anche quando devono fare enunciazioni di principio su fatti come il Tibet ed annessa partecipazione alle Olimpiadi, riescono davvero a mandarti in bestia per la loro incoerenza che è praticamente esplcita.
La Cina sarà anche cattiva ma i soldini delle Olimpiadi varranno un po' più di qualche tibetano appeso, no?
Scemi noi che non lo capiamo!

MZCremona ha detto...

Grande articolo! Sottoscrivo tutto!

Antonio Nemo ha detto...

X MZ Cremona: grazie.

X Simone: bellissima la tua frase "Il capitalismo mercifica tutto e nelle cose non c'è più anima, non c'è etica, non c'è onore.
Potremmo tradurre dicendo che non c'è Sparta.". Perfetta.