martedì 25 marzo 2008

Colombo e Ulisse

Il mondo Moderno non mi piace. E' superbo, è cieco, è sordo, è smemorato. So che a tanti altri, come me, il mondo Moderno non piace. "Un altro mondo è possibile", diceva qualcuno pochi anni fa. Quel qualcuno oggi, molto probabilmente, siede in qualche istituzione, e sta leggittimando il mondo attuale. Ma questa è un'altra storia, o meglio... è sempre la stessa storia! Quando sorse il movimento NO global, si sperava davvero che fosse possibile fermare la locomotiva delle "magnifiche sorti e progressive" del capitalismo neoliberista. Invece, dopo pochissimo tempo, gli intellettualoidi della sinistra pensarono bene di definirsi NEW global, dividendo il campo dei contestatori della modernità in due aree: l'area NO e l'area NEW. I primi, fedeli alla contrapposizione più dura ed intransigente della globalizzazione, non avevano nessuna fiducia nel futuro, nel progresso, nella possibilità di cambiare "in avanti" il mondo: per i NO global, tra cui vi ero e vi sono anche io, il mondo va fermato. Resettato. Fatto tornare indietro. Non è una battaglia "rivoluzionaria": è una lotta "reazionaria", se vogliamo anche conservatrice. Chi l'ha detto che le riforme siano causa di progresso? Le riforme della giustizia, delle pensioni, del mercato del lavoro, hanno segnato punti d'avanzamento per i cittadini, o punti di crisi?
I NEW global, invece, assomigliano molto ai novelli Cristoforo Colombo: avventurieri alla ricerca del Nuovo mondo, fatto di pace, di tolleranza, di vera democrazia, di nuovi diritti. Che questo Nuovo Mondo esista o meno, non è importante: va costruito, è necessario.
Io non sono tra questi. Io non amo l'avventurismo dei Cristoforo Colombo. Io non voglio costruire nulla di nuovo, specie se il nuovo si chiama Progresso, Flessibilità, competitività, Know how, Lavoro immateriale, Delocalizzazione, Privatizzazione. Io non vado alla ricerca di nessun Nuovo Mondo.
Io voglio tornare ad Itaca. Come Ulisse, viaggio verso il passato. Il mio futuro è il mio passato. Al progresso preferisco la Tradizione, alla flessibilità antepongo la Stabilità, alla competitività sostituisco la Solidarietà.
Io voglio tornare ad Itaca, dove Penelope mi sta aspettando. Dove non c'è un mondo da inventare, bensì un mondo da riattualizzare. Dove c'è un sistema di Valori, di Ideali, che non si è ancora svenduto al miglior offerente.
Chiamatemi NEMO: è il nome che Ulisse diede a Polifemo.
Io sono Nemo. Voglio tornare ad Itaca.

6 commenti:

Simone ha detto...

questo post mi ha colpito molto come amante del'antica cultura greca.
Hai colto il segno, molti dei cambiamenti che ci vengono imposti sono descritti come passaggi inevitabili nel nome del progresso. E se questo comporta qualche sacrificio il tutto è giustificato con una promessa, di stampo illuminista, di una futura prosperità generale in cui tutti saremo pascià.
Str***ate.
Questa "ukronia" futura non esiste, esiste solo il baratro, l'autodistrozione a cui ci porterà il nostro materialismo industrialista, capitalista e illuminista (troppo -ismi? :-))
Ciò che dobbiamo fare è conservare di buono quanto l'umanità ha ideato - non buttiamo il bimbo con l'acqua sporca - e unire ad esso il nostro idealismo, il nostro amore per la comunità, la terra, le tradizioni.

Simone ha detto...

Anch'io ne ho le palle piene di questo modo di vivere, voglio un mondo che finisca laddove arriva il mio sguardo, quello chè oltre è affare di chi ci vive nel reciproco rispetto delle identità.
Voglio alzarmi all'alba per lavorare, fare la penichella senza assurdi orari lavorativi padronali e alienanti o code in autostrada, voglio organizzare solenni bevute con gli amici in casa mia perché i pub sono il ritrovo del gregge, ma noi siamo lupi, voglio un mondo senza disoccupazione per il semplice motivo che non esiste più nemmeno il concetto di "occupazione" ed ognuno ha sempre un ruolo decoroso da ricoprire.
Indietro non si può andare? E chi lo dice? Dove è scritto che progresso significhi andare avanti?
E se il meglio ce lo fossimo lasciati alla spalle?
Le cose belle i ricordano solo quando le si perde.

Simone ha detto...

Perdona la lungaggine, ma ho tarsformato questi commenti in un mio post!

Antonio Nemo ha detto...

Figurati, mi fa tanto piacere che questo mio post ti abbia ispirato! Volevo colpire il lettore in due punti: alla testa e allo stomaco. Spero di esserci riuscito.

Anonimo ha detto...

Alla testa ed allo stomaco.
Complimenti per il post.

Antonio Nemo ha detto...

Grazie Edgar